Stephane Ortelli è stato vincitore di Le Mans nel 1998 e nella sua carriera ha corso e vinto in numerosi campionati, ma il suo nome a Monza è ricordato soprattutto per l’incredibile incidente in prima variante nel 2008 durante la 1000 Km di Monza (il video è possibile trovarlo facilmente su YouTube), Monzainpista l’ ha incontrato durante la tappa del GT Open.

MiP: Ciao Stephane, benvenuto a Monza, come sta andando la stagione fino ad ora?

SO: Buongiorno a tutti, prima di tutto è molto bello tornare qui a Monza, prima volta dal 2017, con la Ferrari di AF Corse numero 48 insieme ad Angelo Negro, abbiamo fatto i primi punti nel secondo round al Paul Ricard, stiamo entrambi imparando a conoscere questa vettura round dopo round e ci diamo a vicenda consigli per migliorare.

Al Red Bull Ring siamo arrivato secondi nella categoria ProAM dietro alla Mercedes e quinti in classifica assoluta, fino ad ora nostro miglior risultato.

MiP: Com’è il feeling con il tracciato di Monza?

SO: La mia prima gara qui credo sia stata nel 1990, c’ è sempre stata molta umidità, come nelle prove del venerdì mattina, si deve rispettare il circuito, rispettare le alte velocità e le staccate al limite, in particolare quando ci si addentra nel parco come a Lesmo, è sempre insidioso l’asfalto lì…

Correre con una Ferrari qui ovviamente dà qualcosa in più, il potenziale della vettura è buono e possiamo fare bene.

MiP: Cos’è Monza per te? Hai corso qui con quasi qualsiasi tipo di vettura?

SO: Devi essere cosciente che ci sono delle chicane nelle quali si deve perdere meno tempo possibile, è lì che si può guadagnare qualcosa sugli avversari, bisogna prepararle bene, dalla staccata fino a quando si esce in accelerazione e questa è una delle caratteristiche di Monza perchè non le trovi in altri circuiti.

Il punto più bello e divertente per me è la Ascari, una chicane iconica, potete vederlo anche dai miei occhi (visibilmente emozionati nel parlare di Monza NdR) e questo indipendentemente dal tipo di vettura, sicuramente anche se guidassi vetture più piccole e meno potenti mi divertirei lo stesso.

L’ Ascari è una curva da sogno, ma allo stesso tempo non è facile, è facile compiere degli errori lì e perdere del tempo, bisogna entrare molto bene per poter uscire con una buona velocità e guadagnare del tempo prezioso sul giro perchè ogni volta che si esce dall’ Ascari si deve affrontare un lungo rettilineo e si deve raggiungere subito un’alta velocità…

MiP: Come approci la pista con diversi tipi di vetture?

SO: Ovviamente quando si ha una vettura con molta aerodinamica è più semplice, minore aerodinamica si ha più difficile è affrontare le alte velocità e le curve veloci, anche con una vettura TCR è complicato, nonostante queste auto raggiungano velocità non elevatissime.

La prima chicane è cambiata nel corso degli anni, ma è un altro punto sempre difficile da affrontare, così come la seconda di Lesmo, mi ricordo che nel 1990 quando sono venuto qui per prima volta, affrontarla è stato meraviglioso e decisamente preferisco la vecchia conformazione a quella nuova.

MiP: Hai accennato alla prima variante, anch’essa è cambiata nel corso degli anni e dovrebbe ricordarti qualcosa questa curva…

SO: La prima chicane così com’ è la preferisco, forse non tanto perchè è meno pericola che in passato, anche se forse non sono la persona più adatta per parlare della prima variante (ridendo NdR)!!!!

Per me ha ottime vie di fuga, se succede un incidente è comunque sicura nonostante si arrivi dalle alte velocità del rettilineo del traguardo, la vecchia versione era molto bella in uscita, perchè aveva una linea più complicata, una doppia curva come a Spa, ora invece il disegno è molto più semplice e bisogna stare maggiormente attenti alla prima staccata dopo il via.

MiP: Hai accennato alla pericolosità della pista, secondo te, come molti altri piloti, Monza è un tracciato pericoloso?

SO: No non credo, come ti ho detto il primo giro è un pò più pericoloso, ma si deve sempre rispettare il tracciato, sia con l’umidità che con il sole, che a volte qui si trovano contemporaneamente nello stesso giro, ma non è assolutamente più pericolosa di altre piste, è semplicemente IL TEMPIO DELLA VELOCITA’ e amo tantissimo questo circuito!

MiP: Cosa ne pensi delle gare a porte chiuse?

SO: Sembra di essere a dei test, ma ovviamente una volta che inizia la gara non ci si pensa, però nel giro finale dopo la bandiera a scacchi si nota la differenza, al Red Bull Ring stavo salutando i commissari di pista e anche i tifosi sulle tribune, solo che mi sono subito ricordato che non c’era nessuno a vederci!

A proposito dei commissari di pista, voglio personalmente ringraziarli per il loro prezioso lavoro, senza di loro sarebbe difficile correre ed essere qui a correre anche solamente per loro sono molto contento!

MiP: Grazie mille e in bocca al lupo per la stagione.

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