Ben Keating torna a Monza con il WEC, l’abbiamo incontrato nel suo box.

MiP: Ben Keating, bentornato a Monza con il WEC, com’è il feeling con questa pista?

BK: Amo da morire questa pista…Monza è il tempio della Velocità, non si può non amarla! E’ un tracciato molto semplice, non ha molte curve, ma quelle che ci sono mi piacciono molto. Ad esempio la prima variante, è molto lenta come curva, alla partenza è sempre molto difficile affrontarla, ma adoro questa pista… E’ una pista dove è fondamentale fare un giro veloce, Lesmo 1 e 2 e Ascari, se sai come affrontarle fai la differenza, sono curve speciali.

MiP: Dalle tue parole si evince che ti piace molto Monza, hai un ricordo particolare?

BK: Certamente! Lo scorso anno abbiamo avuto una gara incredibile, abbiamo condotto con un grande margine sugli inseguitori. Abbiamo superato la vettura col numero 98, da sempre nostra grande avversaria. Pensa che l’ho addirittura doppiata, peccato che il giro successivo sul rettilineo dopo l’Ascari il mio pneumatico è esploso andando in mille pezzi! Siamo arrivati secondi nel campionato lo scorso anno, se avessimo fatto un pit stop e cambiato le gomme prima dell’esplosione avremmo sicuramente avuto una possibilità di vincere il campionato! Amo correre qui, amo Monza…ma mi ricorda sempre l’errore che ho commesso lo scorso anno!


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MiP: Hai corso sia in America che Europa, quali differenze hai trovato?

BK: Mi piacciono entrambi i mondi, per motivi diversi. Se hai ad esempio una foratura ad inizio gara, nel WEC la tua gara è compromessa. Si è premiati se si fa la gara perfetta, come è accaduto a noi a Le Mans. In America nell’IMSA con le safety car e gli sdoppiaggi, puoi anche essere indietro di 5 giri che alla fine puoi ritrovarti nello stesso giro del leader e avere la possibilità di vincere. Quest’anno ad esempio nell’IMSA più volte siamo giunti quarti perchè non avevamo una buona vettura, ma abbiamo fatto una gara perfetta. Tutti erano doppiati, ma da come sono strutturate le gare hai sempre la possibilità di sdoppiarti e tornare nel lead lap e combattere per il podio. Ovviamente dipende da dove ti trovi in gara se ti piace o no questa regola!

MiP: Tracciato preferito…

BK: In assoluto Road America, in Wisconsin. Lì c’è sempre una grande atmosfera, un grande pubblico, ottimo cibo…E’ una classica gara americana, tracciato stretto, devi stare all’interno dell’asfalto, non puoi sbagliare. Non ti devi preoccupare dei track limits a Road America, semplicemente perchè se vai fuori dal tracciato vai a muro!

MiP: Cosa ne pensi dei motori elettrici e ibridi?

BK: Sono entusiasta della cosa. Molti costruttori imparano dalle vetture in pista. Anche se nell’IMSA il sistema ibrido è standardizzato, ci sono ancora molti elementi da studiare e poter portare sulle vetture stradali. Sono un venditore d’auto quotidianamente negli States, credo che l’elettrico non sia ancora pronto per le gare. Non durano più di 20 minuti…e se le batterie durassero 2 ore le vetture sarebbero pesantissime! Credo che l’ibrido sia la soluzione giusta, utilizzare il ricarico di energia, mentre si è in gara, una grande innovazione!

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