Alla vigilia del Gran Premio di Spa, abbiamo contattato in esclusiva Nathalie Gabert, la mamma di Anthoine Hubert, che come tutti sapranno, proprio un anno fa sulla pista belga ha perso la vita in un tragico incidente nella gara del sabato di Formula 2.

MiP: Buongiorno Sig.ra Hubert, iniziamo dagli ultimi 12 mesi, come sono stati per lei?

NG: Quest’ultimo anno per me e la mia famiglia è stato per ovvi motivi difficile, molto difficile… Purtroppo devo immaginare, vivere e accettare la vita senza Anthoine e per il momento non ci sono ancora riuscita, ci vuole tanto tempo.

MiP: Segue ancora le gare e com’ è cambiata la sua visione?

NG: Diciamo che seguo ancora un pochino le gare, in modo molto distaccato, ma le uniche che proprio non guardo sono quelle di Formula 2, vedere in pista quelle vetture rosa (le Arden International per il quale Hubert correva NdR) è difficile e straziante.

MiP: Tra pochi giorni ricorrerà un anno esatto dalla tragedia, che persona era Anthoine?

NG: Beh Anthoine è mio figlio, la relazione madre – figlio è una cosa eslusivamente nostra che conservo gelosamente!

MiP: Com’ è essere madre di un pilota?

NG: Essere madre di un pilota a dire il vero non è poi così speciale , è vero sono la madre di Anthoine, ma sono anche la madre di Victhor, quindi come potete capire non interessa la professione che i miei figli hanno preso, li ho sempre aiutati in tutto ciò che hanno fatto e in tutte le loro decisioni.

Devo però confessare che sono davvero molto orgogliosa di ciò che ha fatto Anthoine e dell’uomo che è saputo diventare.

MiP: Ha mai pensato a quel tragico sabato, pensa che sarebbe potuto cambiare qualcosa per prevenire la fatalità?

NG: Onestamente non ne ho idea e non voglio pensarci, in Francia sa abbiamo un detto che recita”…con i se, Parigi sarebbe potuta essere messa in una bottiglia…”!!!

MiP: La maggior parte dei piloti del circus ha avuto grandi ricordi di Anthoine chi è stato più vicino a Hibert e continua ad esserlo con voi familiari?

NG: Non mi voglio sbilanciare facendo nomi perchè comunque si tratta di pubbliche persone e non ne voglio parlare in particolare, però posso dire che a volte mi sento e messaggio con Gasly e LeClerc, che erano entrambi molto amici di mio figlio anche al di fuori dei circuiti. Quello però a cui tengo è che mio figlio venga ricordato come una delle persone più sincere e buone.

MiP: Tutti ricordano Anthoine sulle vetture e sui caschi con gli ormai famosi adesivi “Racing for Anthoine”, avete dei progetti, delle idee per ricordarlo in futuro?

NG: Sì ne abbiamo e ci stiamo ancora pensando, sicuramente qualcosa faremo, ma vogliamo pensarci e realizzarlo al meglio.

MiP: Grazie mille per la collaborazione e il tempo dedicatoci, personalmente lo ricordo come un ottimo pilota, ma anche come una persona splendida, avendo avuto la fortuna di incontrarlo in alcune occasioni a Monza.

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