Monza 20 Aprile 2021 – Con il suo team Emil Frey ha centrato il terzo posto assoluto e la vittoria nella classe Silver alla 3 ore di Monza del Fanatac GT World Challenge Europer powered by AWS, abbiamo avuto il piacere di incontrarlo subito dopo la gara.

MiP: Ciao Alex, prima di tutto complimenti per il risultato alla 3 ore di Monza, vuoi rivivere il weekend insieme a noi, raccontandoci un po’ com’è andata dai test del giovedì per arrivare alla domenica?

AF: Si è trattato di un week-end molto intenso. Già la giornata extra di giovedì ha anticipato ed allungato tutto il week-end di gara, ma avendo partecipato anche al campionato esport sono rimasto pieno di impegni ogni giorno. Un buon week-end parte già dalle prove ed aver svolto un buon lavoro di set up, migliorando i problemi della vettura riscontrati all’inizio, ci ha fatto veramente bene. Le qualifiche sono state eccellenti e sono felice del mio quinto posto assoluto in quanto fossi in mezzo a piloti factory che percorrono circa tre-quattro volte i miei km. Quest’anno farò circa 10-12 gare, ma normalmente ero abituato a farne 5 o 6. Loro invece, ne fanno 20-30 all’anno. La gara è poi stata un chaos incredibile e va detto che il nostro team Emil Frey Racing abbia tirato fuori una strategia magistrale che ci ha permesso di uscire davanti sul finale.

MiP: Come vedi il campionato GT world Challenge Europe? Quali aspettative e obiettivi hai?

AF: Ritengo sia il campionato di livello più alto in assoluto a livello mondiale. Sicuramente per le vetture GT, ma ritengo non solo per quelle. Essere qui è già un privilegio, ottenere risultati positivi è fantastico. Mi aspetto di poterci giocare la nostra categoria e toglierci ancora qualche soddisfazione a livello assoluto.

MiP: Hai corso in molte categorie, dallale Formula, al turismo per concludere per ora nel GT, se potessi scegliere, al di là di ogni cosa, dove ti piacerebbe correre? E conseguentemente come mai la scelta di abbandonare le Formula, scelta tua oppure di opportunità?

AF: Sono sempre stato un freelancer pronto a saltare su qualsiasi auto e in qualsiasi categoria. Questo mi rende versatile, ma ovviamente potersi concentrare su una sola o su un’auto sola da dei vantaggi enormi in termini di prestazioni. Le vetture GT3 sono all’apice della popolarità e credo possano crescere ancora di più. I campionati sono in crescita esponenziale ed in salute malgrado la difficile situazione globale. Il saluto alle Formula è maturato in seguito alla decisione di voler essere professionista a tutti gli effetti e poiché non vi era possibilità di continuare ad alti livelli senza un supporto politico ed economico.

MiP: La vettura che hai guidato che ti ha dato maggiori soddisfazioni e quella con la quale ti sei trovato maggiormente a tuo agio?

AF: La vettura più fantastica è stata indubbiamente la Lotus di Formula 1. Quella velocità ed aderenza in curva rimarranno sempre nei miei pensieri. In GT mi sono trovato benissimo con a Jaguar GT3, ed ora sto trovando un ottimo feeling con la Lamborghini.

MiP: Hai corso con molti compagni di team, con quale sei più legato, ti sei trovato meglio e perché?

AF: Si fanno belle conoscenze e meno belle. Ai tempi delle Formula, mi son trovato bene con Dino Zamparelli e Sandy Stuvik. Bravi ragazzi con cui ho ancora un rapporto di amicizia. In GT con Adrian Zaugg e Norbert Siedler. Penso che il denominatore comune di questi piloti fosse essere delle brave persone in generale, molto alla mano e che ti dicono le cose come stanno.

MiP: Punti forti e punti deboli della tua guida?

AF: Punti forti: estremamente pulito e tecnico. Punti deboli: fin troppo pulito e tecnico, quando magari a volte servirebbe solo ignoranza pura e lanciarsi a kamikaze. Ma ci sto lavorando. Il mio grosso deficit è sempre stato quello di guidare meno degli altri.

MiP: Ci occupiamo principalmente delle gare a Monza, cosa ne pensi del tracciato?

AF: A vederla sulla mappa potrebbe sembrare semplice perché si intravedono poche curve, ma in realtà è estremamente tecnica e ci sono diversi punti in cui fare la differenza, dai tratti lenti a quelli veloci. Trovo che abbia anche una delle curve più particolari e difficili del mondo, la Variante Ascari.

MiP: Hai un ricordo, un aneddoto particolare legato al tracciato di Monza?

AF: La mia prima vittoria su questo tracciato, in Formula 3, nell’European F3 Open (ora Euroformula). Un duello di venti giri con cinque vetture in scia, nel 2011. Ho imparato moltissimo.

MiP: Terminata la carriera da pilota ti vedi ancora nel mondo del Motorsport e nel caso in quale veste, oppure è un mondo che finita la competizione in pista non ti attrae?

AF: Dipende molto da quanti anni riuscirei a fare come professionista. Dovessi smettere in pochi anni probabilmente ne uscirei, perchè la voglia di gareggiare sarebbe troppa per stare fermo nel paddock. Dovessi smettere tra altri dieci anni magari le priorità e gli interessi cambierebbero. Mi lascio sorprendere e prendo la vita un giorno alla volta.

MiP: Grazie mille e in bocca al lupo per la stagione 2021!

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