Monzainpista ha avuto l’occasione di intervistare Kevin Ceccon, portacolori Alfa Romeo nel mondiale WTCR.

MiP: Ciao Kevin, partiamo dalla situazione attuale, come vedi questa pandemia che sta colpendo tutte le nazioni, in particolare l’Italia?

KC: Un momento sicuramente drammatico ed unico per tutti noi, non solo per la mia generazione ma anche per quella dei miei genitori o nonni. Nello specifico, essendo di Bergamo, abbiamo pagato uno dei prezzi più alti per numero di contagi e purtroppo anche di vittime sul suolo nazionale. Non è facile per tutti dover rimanere chiusi in casa, ma lo facciamo per il bene comune e seguendo le indicazioni di che è competente in materia, ed è importante che la grande responsabilità che sino ad ora abbiamo dimostrato come italiani, continui anche nelle prossime settimane, per poter tornare tutti ad approcciare in maniera normale le nostre attività quotidiane.

MiP: Rimanendo in tema, pensi vedremo gare di motorsport quest’anno oppure tutto rinviato al 2021? E quali sono i tuoi programmi per questa stagione?

KC: Difficile a dirsi, il 2020 per alcuni è già iniziato, per altri non è mai partito. Indubbiamente le attività sportive e le manifestazioni, a cui apparteniamo come motorsport, saranno le ultime a ripartire. Mi auguro che ci sia la possibilità di tornare in azione, probabilmente con dei calendari rivisti e con campionati più brevi, ma se ci saranno le condizioni garantite da OMS per tornare a viaggiare e spostarci, sarebbe un segnale importante da mandare.

MiP: Nelle ultime stagioni ti abbiamo visto impegnato nel WTCR, categoria a nostro parere davvero molto interessante, soprattutto per numero di iscritti, ma che forse potrebbe migliorare dal punto di vista delle piste in calendario, con l’assenza di molti circuiti storici che potrebbero anche favorirne ulteriormente lo spettacolo, uno a caso Monza…

KC: Ho preso parte a tutte le due edizioni della storia del WTCR, e Monza è in assoluto la mia pista preferita, dove ho ottenuto un podio esaltante in GP3 e ho corso in tutte le categorie. Forse però, per il concetto tecnico di TCR attuale rispetto al mondiale di qualche anno fa, Monza rischierebbe di essere sottovalutata nelle sue doti migliori, motivo per cui invece in calendario ci sono piste differenti.

MiP: Sempre in tema di WTCR, in questa stagione sembra ci sia meno interesse da parte dei costruttori, che si stanno sempre più interessando all’ eTCR, come vedi questa categoria e in ottica futura l’elettrico nelle competizioni motoristiche?

KC: Sono due situazioni secondo me diverse, da una parte c’è stata la crisi del gruppo VW che da anni sta andando a sfoltire i propri programmi, dall’altro la nascita della serie per vetture elettriche. Il calo di iscritti del WTCR 2020 è un mix fra le due cose, che tuttavia non ritengo siano tra loro correlate.

MiP: Monza, tua pista di casa, cosa ne pensi a riguardo? Che ricordi hai? Ti abbiamo visto  in circuito sia in veste di pilota, sia di telecronista per ACI che da semplice spettatore…

KC: Monza non è una pista, è un tempio anzi, IL tempio della velocità. Ci avviciniamo al motorsport spinti dall’emozione delle velocità e Monza rappresenta in pieno questa situazione. Tantissimi bei ricordi, come accennavo prima il podio in GP3 sicuramente il più recente, ma vi ho anche debuttato nel Blancpain e corso in Formula 3. Vado spesso, quando mi è possibile anche perché ci sono tanti amici che corrono e lavorano. Non ho memoria di aver commentato gare ACI, mentre invece mi sono molto divertito a dividere la cabina con Antonio Caruccio per il GT Open. È stata sicuramente una bella esperienza vivere una gara dall’esterno, e credo che la complicità creatasi in tanti anni di conoscenza, e dopo esserci ritrovati anche in Romeo Ferraris per il programma WTCR, abbia aiutato a rendere il prodotto finale piacevole.

MiP: Punti forti e punti deboli di un tracciato come Monza

KC: Il tracciato non ha punti deboli, è una forza assoluta. Ci possono essere delle situazioni da migliorare nella gestione degli eventi magari, ma spesso dipende dagli organizzatori e non dal circuito in sé. I punti forti di Monza non sono solo i lunghi rettilinei che ti permettono di sfrecciare nel più grande parco d’Europa, ma nel pubblico, quello meraviglioso che si raduna sotto il podio, non solo per la F1 ma anche per le altre gare.

MiP: Hai affrontato Monza con qualsiasi tipo di vettura, dalle Formula alle GT, come cambia l’approccio a questo tracciato velocissimo?

KC: Può sembrare che essendo Monza un circuito con lunghi rettilinei sia meno impegnativo, ma in realtà è esattamente l’opposto. Dalle formule propedeutiche alle ruote coperte rimane fondamentale non sottovalutare mai le insidie di curve difficili come le Lesmo ed il ritmo con cui devi affrontare l’Ascari.

MiP: Grazie mille e arrivederci presto a Monza!