Il 7 gennaio ci ha lasciato Alberto Colombo, gentleman driver che negli anni 70 dalla provincia di Monza e Brianza sfiorò la F1

Alberto Colombo era nato a Varedo, vicino a Monza e negli anni ’70 sfiorò la partecipazione ad alcuni Gran premi di F1. Il pilota “capellone” ci ha lasciato nella giornata di domenica 7 gennaio, dopo una lunga battaglia contro un male difficilmente curabile.

Il brianzolo, famoso per la sua capigliatura riccioluta, divenne campione italiano F3 nel 1974 con la Scuderia del Lario, guidando una GRD-Ford e una March-Toyota. L’anno successivo il passaggio in Formula 2, dove conquistò i primi punti a Nogaro alla guida di una March-BMW della Trivellato Racing. Nel 1977 è ottavo nella F3 europea, mentre nel campionato italiano chiude al secondo posto dietro solamente a Riccardo Patrese.


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Dopo le esperienze europee nel 1978 Colombo prova il grande salto in F1. Viene chiamato da Gunther Schmidt, titolare dell’ATS, per sostituire Jean-Pierre Jarier. La vettura però è poco competitiva e non riesce a qualificarsi in Belgio e nemmeno in Spagna. Lo stesso anno avrà una terza possibilità a Monza con la Merzario, ma anche qui non riuscì ad ottenere un tempo utile per prendere parte alla gara.

Fallito il tentativo di gareggiare in F1 a Monza, Alberto Colombo tornò negli anni successivi a gareggiare nei campionati minori di Formula 2.

Le dichiarazioni

“Alberto era straordinario – ha affermato Arturo Merzario – gestiva con lo zio il Sanremo Racing e trascorreva tutto il suo tempo in officina a curare la macchina che poi portava in giro per l’Europa con un furgone, un carrello e un meccanico. Nel 1978 l’avevo voluto sulla mia seconda macchina nel GP d’Italia a Monza. Bernie Ecclestone aveva imposto alle squadre di schierare due vetture e diedi l’altra A1 ad Alberto che non era riuscito a superare le pre-qualifiche in quella che era a tutti gli effetti la gara sulla pista di casa”. 

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