È stato presentato nella giornata di mercoledì 5 il manifesto del Gran Premio d’Italia di F1 del settembre prossimo, un immagine con in primo piano una Ferrari stilizzata e sullo sfondo la Villa Reale con in cielo le frecce tricolori, ormai una consuetudine per la gara di Monza.
Il disegno grafico, ispirato al movimento futurista di inizio 900 come l’anno di costruzione dell’Autodromo di Monza, è nato dalla collaborazione tra l’agenzia Foolbite e il visual designer Charis Tsevis, sotto la supervisione dell’Autodromo Nazionale Monza.
Come viene spiegato in una nota dell’impianto motoristico “La protagonista del key visual è una vettura di Formula 1 di diverse tonalità di rosso che sfreccia sulla pista del Tempio della Velocità, riconoscibile grazie al caratteristico cordolo tricolore. Sullo sfondo svetta un’architettura neoclassica che ricorda la Villa Reale di Monza. La reggia è sorvolata dalla Pattuglia Acrobatica Nazionale: le Frecce Tricolori che da 5 anni prima della partenza del Gran Premio, lasciano nel cielo delle scie verdi, bianche e rosse. I tre colori, predominanti in tutto l’artwork, celebrano l’italianità della gara”.
A queste parole si aggiungono le dichiarazioni di Giuseppe Redaelli, presidente dell’Autodromo Nazionale Monza: «Il poster che presentiamo quest’anno ricorda subito l’orgoglio italiano. Il nostro Paese ha sempre ospitato il campionato di F1 ed è una tappa imprescindibile della stagione. Monza, la pista più veloce del campionato con i suoi lunghi rettilinei, continuerà ad emozionare il pubblico fino al 2025 grazie al rinnovo ottenuto dall’Automobile Club d’Italia. La grafica che ricorda il periodo futurista incomincia a ricordare a tutti i nostri fans l’avvicinarsi del centenario del circuito che celebreremo nel 2022».
Sembra tuttavia che questo nuovo manifesto non sia piaciuto alla politica di centrosinistra di Monza, che hanno visto nella grafica futurista e nell’ abbinamento dei riferimenti al movimento fascista, polemiche che hanno trovato la risposta nel centrodestra con le parole di Andrea Monti, consigliere regionale della Lega Nord “Qualcuno ha pensato bene di costruire, sopra a questa immagine, una ridicola polemica legata all’apologia di fascismo. Spero che faccia retromarcia prima di imbarcarsi in misere figuracce sia sulla storia dell’arte che su quella dell’automobilismo sportivo. Non vorrei infatti che la furia iconoclasta resti priva di controllo e si finisca per chiedere la chiusura del Museo del Novecento a Milano”.
Personalmente lasciamo ad altri la polemica politica e conseguenti risposte, il manifesto ci sembra un’ottimo compromesso tra richiami al passato e sguardo al futuro, per un’edizione che per strani e impensabili motivi resterà nella storia prima ancora di vedere le monoposto in pista.
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